La propoli, insieme al miele, è uno dei più conosciuti ed apprezzati doni delle nostre api.

È infatti una prodigiosa sostanza resinosa che viene raccolta dalle gemme e dalla corteccia di alcune piante.

In particolare, quelle ricche di resine e balsami come: pioppi, abeti, olmi, querce, castagni, salici e ciliegi, per indicarne alcune. Le api dopo averla raccolta la mescolano con la loro saliva, la cera ed il polline.

La sua composizione è molto varia, dipende infatti sia dalla flora che dalla stagione di raccolta.

Lo stesso discorso vale sia per il colore: può variare dal giallo al verde al rosso, fino al marrone ed al nero.

Il sapore, di conseguenza, andrà dall’acre-amaro al dolce.

La propoli viene utilizzata proprio dalle api per le sue proprietà biologiche antibatteriche e antimicotiche per sterilizzare l’alveare, soprattutto le cellette prima che la regina vi deponga le uova.

È usata anche per chiudere buchi e crepe e “verniciarli” così da renderli immuni da attacchi dei batteri. Funge inoltre come isolante termico durante i freddi periodi invernali.

Il suo nome, infatti, deriva dal greco “pro” e “polis” e cioè “davanti la città”, in difesa della città. Traslando il suo significato su di noi, la propoli è alla difesa della nostra di città, ovvero il nostro organismo.